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Convegno di studi
Dimmi tre parole… Cuntu, Spartenza, Malamuri.
La Sicilia raccontata dalla lingua dei Siciliani
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Venerdì 26 maggio 2023 ore 18.30

Ascensione Sabato 20 maggio 2023
Anfibologia
Convegno Nazionale IV sessione
Museo Etnografico “N. Bruno” Piazza Umberto I,  23
Fas, Ius, Lex

Ecco una selezione delle immagini di Venerdì Sabato e domenica 12 13 14 maggio 2023 qui

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Vi aspettiamo ore 19.00 Venerdì 31 marzo 2023

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Numa Pompilio (2° dopo Romolo re di Roma e sacerdote) nel 715 a. C. volle che il nuovo anno iniziasse dopo il solstizio di inverno, dedicandolo contrariamente alla tradizione che voleva l’inizio dell’anno con Marthius il mese di Marte dio della guerra, a Giano (Janus). In questo modo era tutto il popolo e non solo l’esercito il protagonista della vita civile della comunità. La divinità indicata fu Giano, una delle più antiche e importanti, la gente lo considerava “deus deorum”, il dio degli dèi insieme a Quirino a non avere corrispondenti nel pantheon greco ma in quello etrusco.
 
Janus con l’essere bifronte, cioè con due volti, guarda verso il passato e verso il futuro, rappresenta l’anno che finisce e quello che inizia, il momento del transito fra ciò che è stato e quello che sarà. È una porta di collegamento e gennaio mese a lui dedicato simboleggia la transizione inarrestabile fra passato e futuro con l’attimo inafferrabile e non cristallizabile che è il presente destinato a morire prima di nascere. Questo ciclo continuo dal trascorrere delle stagioni e con esse la vita dell’uomo, Macrobio diceva “il mondo gira sempre, muovendosi in cerchio e, partendo da sé, ritorna sempre a sé stesso”.                                Mario Lonero
Auguri
Felice 2023

Folklore degli Iblei














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